lunedì 7 aprile 2014

Lanificio 159 + Dolce - Happy Days di primavera - Roma

Roma (tanto per cambiare).
Primavera (finalmente).
Weekend all' insegna del sole e del caldo, del mare e della campagna, della moto e delle passeggiate, degli aneddoti esilaranti e delle infinite risate. E, ultimo ma non certo per importanza, del mangiare (tanto).

Il "cibo-tour" romano inizia sabato con il brunch al Lanificio 159
Location quasi introvabile tra capannoni industriali e cortili abbandonati. Loft luminosissimo e interamente arredato in tema vintage: tra un tavolo e l'altro spuntano vecchi semafori e sedie da dentista, pianoforti e biliardini, vasche da bagno trabordanti di tappi di sughero e sedie di vimini colorate. Tanti, tantissimi i reperti provenienti dai decenni passati (e tutti, anche qui - ormai e' un'abitudine diffusissima - rigorosamente in vendita). E l'atmosfera vintage è assicurata.



Brunch a buffet, allestito un po' alla buona su un tavolone di legno all'ingresso. La scelta è tra insalate di farro, riso venere o couscous, timballi, verdure e contorni vari. Tema vegano?! Non esattamente. A un certo punto ecco comparire salsicce e polpette fritte con crauti. Diciamo che la coerenza non è stata annotata come caratteristica principale del menù...
Io me la sono cavata con farro, zucchine e gamberoni, accompagnati da insalata mista in abbondanza. Niente male per un'amante di verdure e pesce come me, ma nemmeno qualcosa di sensazionale.
Un momento di disappunto, poi, per l'angolo dessert: mono porzioni di crostata, plumcake, biscotti e cioccolatini, abilmente collocati su un'imponente scarpiera in ferro battuto tra vecchie forme in legno per tomaie. Allestimento particolare, certo, ma nessuna traccia di frutta o yogurt...e non è brunch che si rispetti senza di loro, mi sembra più che ovvio.

Insomma, mangiato si è mangiato, ma nulla di indimenticabile. 
La soddisfazione maggiore l'ha ricevuta la mia preoccupante dipendenza (ormai è fatto noto ai più) da tutto ciò che è "foto". Ed infatti la digestione si e' consumata tra una serie infinita di vintage selfies, abilmente immortalate tra un corner e l'altro di questo immenso setting fotografico. Fortuna che ero in buona compagnia di altre fanatiche dello scatto plurimo...

Il mio giudizio finale quindi? 
Da provare in ogni caso, preferibilmente in gruppo, se non altro per il contesto originale e divertente, lontano dalla confusione del centro!!
















Ma il vero e proprio appagamento per il palato è arrivato solo più tardi, con la tanto attesa cena da Dolce. D'altronde, che ci si poteva aspettare, se non amore a prima vista, dall'incontro tra una che che vivrebbe solo ed esclusivamente di zuccheri e un locale con un nome del genere?!?

La particolarità del ristorante, infatti, è proprio questa: prima si ordina il dessert, scegliendo tra tutte le versioni possibili di cheesecake oppure tortino al cioccolato, tiramisù scomposto, semifreddo e molto altro. Poi, mentre il tuo imminente peccato di gola sta venendo preparato sul momento, puoi ingannare l'attesa con i piatti salati. Anche qui scelta vastissima, seppur, anche in questo caso, con coerenza discutibile: si va dal kebab alla tajine, dalla pizza all'hamburger di tonno o pollo teriyaki, dal salmone al forno alla tagliata di manzo. Tutto, bisogna dirlo, presentato in maniera impeccabile e decisamente buono, anzi buonissimo. Porzioni fin troppo abbondanti, altro che spezzafame in attesa del picco iperglicemico finale!!!

E' il dolce, però a mantenere l'indiscusso ruolo protagonista. Entusiasmo allo stato pure per il mio Vanilla Brulée Cheesecake, connubio tra i miei due preferiti in assoluto. Non appagata, ho spazzolato anche gli avanzi di cheesecake con cioccolato fuso e semifreddo allo zabaione ordinati dalle mie commensali. Ma, si sa, posso campare di finocchi per giornate intere, ma davanti ai dolci proprio non resisto...che ci posso fare?!?

Ora mi riservo giusto il tempo per smaltire quei 2/3 chiletti accumulati in meno di mezz'ora e poi  rimetto in agenda un nuovo giretto da Dolce, questa volta per il brunch domenicale. Che, se tanto mi da tanto, non dev'essere niente niente male.

Alla prossima trasferta romana!!!







Dove, come, quando:
Lanificio 159
Via pietralata 159 - Roma

Dolce
Via Tripolitania 44 - Roma

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